Davide Poggi

Verona


  • Monografie


 


La coscienza e il meccanesimo interiore. Francesco Bonatelli, Roberto Ardigò, Giuseppe Zamboni, Padova, Poligrafo, 2007, pp. 554; ISBN 978-88-7115-568-5.


 


In questa monografia mi sono proposto di studiare comparativamente le posizioni in ambito psicologico di Roberto Ardigò, Francesco Bonatelli e Giuseppe Zamboni, così da far emergere non solo le diversità (spesso eccessivamente sottolineate), ma anche e soprattutto i punti di “contatto” e, quindi, la notevole complessità di quel dibattito filosofico italiano che fu il fertile terreno in cui maturò la gnoseologia pura elementare dello Zamboni. Tale ricerca è stata inoltre condotta con la costante considerazione dell’’800 filosofico europeo, un contesto da cui tutti e tre i filosofi trassero importanti spunti di riflessione e in cui essi seppero inserirsi attivamente e in maniera originale, contribuendo non solo al dibattito e all’approfondimento di una questione che a tutt’oggi risulta “aperta” (quella del nesso mente/corpo, della natura del soggetto conoscente e del rapporto tra quest’ultimo e il “mondo esterno”), ma proponendo altresì, ciascuno dal suo punto di vista, “percorsi” di ricerca “positivi” e per questo ancora “attuali”.


 



  • Articoli in libri


 


L’Essay di Locke e la Psychologia empirica di Christian Wolff, in Christian Wolff tra psicologia empirica e psicologia razionale (Atti del seminario internazionale di studi, Verona, 13-14 maggio 2005), a cura di F.L. Marcolungo, Hildesheim-Zürich-New York, Olms, 2007, pp. 63-94; ISBN 978-3-487-13543-4.


 


Lo scopo di questo saggio consiste nella ricerca dell’influenza che l’atteggiamento “empirico” in materia psicologica e gnoseologica presentato da Locke nell’Essay concerning Human Understanding (1690) ebbe sulla Psychologia empirica (1732) di Christian Wolff e, in particolare, sull’indagine intorno al soggetto e alle facultates conoscitive che in essa è esposta. Non solo Descartes e Leibniz hanno costituito i punti di riferimento della filosofia wolffiana, ma anche Locke (come è lo stesso pensatore tedesco a riferire in una lettera a Leibniz del 1705), benché questo non sia stato finora posto in rilievo in maniera adeguata. Ripercorrendo i “momenti” principali della Psychologia empirica si possono individuare varie “tracce” della “presenza” lockiana: dall’atteggiamento empirico (“sperimentale”) che si affianca alla psychologia rationalis in maniera autonoma e “positiva”, alla concezione di perceptio/apperceptio e conscientia, alla reflexio come seconda fonte di contenuti psichici (analogamente alla reflection del pensatore inglese).